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Il prof. Mirabelli

Il prof. Mirabelli è contento di vedermi, la tappa si è appena conclusa e sono giunto all’arrivo in compagnia di alcuni suoi atleti. Mi guarda con attenzione, ma resta defilato, cerca di capire quali siano le mie esigenze, ma senza disturbarmi. Quando saliamo in auto prende il suo taccuino per appuntarsi delle note e per verificare i prossimi passi in agenda.

Il prof. Mirabelli ha 79 anni ed ha dedicato la sua vita all’atletica. Mi hanno raccontato alcuni dei risultati che ha ottenuto durante la sua lunga carriera, ricordo che erano strabilianti. Ma sono due le cose su cui vorrei soffermarmi. La prima è quanto la sua figura riesca a tenere unire tante realtà autonome ed a volte anche diverse tra loro. In questi giorni infatti sono stato in contatto con diverse associazioni sportive, professionisti, appassionati di corsa in genere ed anche semplici amici. Credo che questo sia il risultato appunto dell’operato di tutta una vita, della fiducia che è riuscito a conquistarsi, grazie al suo sincero amore per lo sport. La seconda cosa che mi ha davvero colpito è stata la sua voglia di fare ed il suo guardare avanti. Il prof. Mirabelli non parla al passato, ma al futuro. Il prof. Mirabelli non riempe il tempo che trascorriamo insieme con racconti del suo passato. Parliamo del futuro a breve termine ma anche a lungo termine, parliamo addirittura di cosa fare dopo Correre ai confini. “Ma perché può esserci qualcosa *dopo* Correre ai confini?” Mi chiedo 😀 Scherzi a parte, devo ammettere che, nonostante i 40 anni di più, il prof. Mirabelli certe volte era più proiettato di me sul futuro.

Luca Naso Andrea Ferragina Correre ai confini Prof. Mirabelli Fiamma Atletica Catanzaro Run for Catanzaro Correre ai confini Luca Naso Luca Naso Tibi Dabo Correre ai confini Catanzaro Lido

Ho trascorso 4 giorni con questo gruppo, durante i quali il prof. Mirabelli ha fatto di tutto per alleggerirmi del carico legato alle attività extra-corsa. Ha coinvolto diverse associazioni sportive (ad esempio Fiamma Atletica Catanzaro e Run For Catanzaro) e trovato atleti che mi potessero accompagnare in ciascuna delle tappe di questi giorni, anche se il percorso non passava dalla loro città di Catanzaro, dato che non è sul mare (gli atleti sono davvero tanti, cito solo Massimo che, in silenzio ed in pantaloncini corti, si è fatto tutte le tappe con me e ci eravamo dati appuntamento a novembre, per fare insieme anche le tappe della costa tirrenica della Calabria); ha coinvolto la polizia per creare un passaggio in sicurezza attraverso Catanzaro Lido; mi ha procurato un paio di scarpe, 5 cappellini ed i cerotti per le vesciche; mi ha organizzato una seduta da un osteopata (Vittorio Rotundo), un massaggio professionale (Maria Muzzi) e delle analisi del sangue (presso il centro Biomedica, in collaborazione con il Comune di Cropani); ha coinvolto il Comune di Catanzaro che mi ha donato una targa; ha coniato l’augurio “Arrivederci a Catania il 31/12/2020”, mi ha fatto conoscere nuovi amici fuori dalla corsa (come Andrea Ferragina o il personale del Tibi Dabo di Catanzaro Lido) e tante altre cose ancora.

Ma ci sono altre cose molto importanti che sono successe in questi 4 giorni.

Su Runner’s World!

Luca Naso e Correre ai confini su Runner's WorldLuca Naso e Correre ai confini su La Gazzetta dello Sport

Correre ai confini è apparso su Runner’s World! Per chi non la conoscesse, si tratta di una delle riviste di corsa più importanti al mondo. E non si tratta di un’apparizione passeggera, Dario Marchini di Runner’s World ha infatti intenzione di raccontare Correre ai confini su tutti i numeri dell’anno della rivista! Mi tornano in mente i giorni prima della partenza (30 dicembre 2019) quando avevo anche avuto la fortuna di occupare un’intera pagina sulla Gazzetta dello Sport (grazie a Simone Battaggia!). In momenti come questi pensi che la tua testardaggine abbia avuto senso, pensi che sia stato giusto seguire il tuo istinto irrazionale, pensi che dopotutto c’è del valore in quello che stai facendo. Prima di partire molte cose erano sfocate ed incerte, molte richieste di supporto e collaborazione cadevano nel silenzio o raccoglievano dissenso. Con il procedere dell’impresa sempre più cose diventano chiare e definite, e sempre più richieste di supporto raccolgono consenso e voglia di partecipazione. L’articolo su Runner’s World sembra volermi dire proprio questo: è tutto vero, Correre ai confini è una bella cosa e ci vogliamo essere anche noi! Per me rappresenta un momento importante: il sogno sta valicando i limiti dell’impresa del singolo in favore di un’impresa di comunità, sta spezzando la classica immagine di un solo grande momento di gloria in favore di un impegno che si sviluppa costantemente nel tempo. Mi sembra come se un’altra parte del sogno diventi concreta e reale.

Prima Settimana Completa

Correre ai confini massaggio Luca NasoLuca Naso Correre ai confini Seduta Osteopata Scheletro

Sabato 11 gennaio si conclude quella che io definisco la prima settimana “completa” di Correre ai confini, vale a dire una settimana fatta di 6 giorni di corse, 12 tappe di 15 km ciascuna, per un totale di circa 180 km. Ricordo bene che temevo le salite finali di questa settimana, memore dell’esperienza di quelle della tappa di Taormina (e dei postumi!). Le temevo anche perché in questi 10 giorni avevo già raccolto più acciacchi e problemi fisici di quanto immaginassi: freddo alle mani ed alle labbra, 2 vesciche (uno per piede), dolori alle caviglie ed anche alle ginocchia. Per oggi però i dolori possono attendere, le gambe rispondono meglio della salita di Taormina e completo le corse in scioltezza. Poi nel weekend riesco addirittura a fare un massaggio accanto ad un caminetto (ribattezzato “dalle stalle alle stelle”, super Maria Muzzi) e la mia prima visita dall’osteopata (Vittorio Rotundo)! Sono molto contento: la settimana non ha lasciato nessun affaticamento, le scorie sono sotto controllo ed infatti la settimana successiva torno a correre senza fastidi di sorta (almeno senza *nuovi* fastidi :D).

Cropani: città del libro e terra d’accoglienza

Luca Naso e Correre ai confini a Cropani

La settimana successiva mi regala una bellissima sorpresa: conosco Cropani, “città del libro e terra d’accoglienza”. In effetti sono stati veramente molto accoglienti, nonostante io non sia stato molto gentile al nostro primo incontro … Un loro cittadino-imprenditore (Serafino Berlingò) corre con noi e all’arrivo della tappa della mattina del 13 gennaio viene ad accogliermi l’assessore di Cropani Lino Riccio. Lino ha tanta voglia di parlare con me e di condividere il suo entusiasmo, io invece ho tanta paura di prendere freddo ed ammalarmi. Per questo motivo non sono di molta compagnia e cerco di velocizzare lo spostamento verso la nuova sede giorno. Per tutto il pomeriggio mi è rimasto un senso di “sbagliato” e per fortuna la sera abbiamo avuto modo di chiarirci. L’indomani è stata una bellissima giornata con la conferenza stampa a Cropani, la targa e il dono di una meravigliosa cesta piena di prodotti locali. Per un attimo ho temuto che dovessi aggiungerla al mio bagaglio, ma senza che dicessi una parola Lino già mi chiede l’indirizzo di casa per spedire la cesta direttamente a Catania. “Che peccato non poter assaggiare queste prelibatezze” mi sono detto, convinto che a casa se le sarebbero spazzolate tutte prima del mio rientro. Non sapevo che il Covid mi avrebbe mandato a casa prima degli infortuni. Mi ha molto colpito la frase che hanno scritto sulla targa “una passione che non conosce confini”. Devo dire che, nonostante non abbia avuto modo di parlare con loro prima, la gente di Cropani è riuscita a cogliere molto bene il senso di Correre ai confini. Grazie a Lino (in collaborazione con il solito prof. Mirabelli) posso anche effettuare delle analisi al sangue, da mandare al medico per verifica e monitoraggio. In questi giorni torno a pensare al libro dove avrei voluto raccogliere tutte le esperienze di Correre ai confini. Mi dico che sarebbe bello tornare proprio a Cropani per presentarlo. Beh, le cose non vanno sempre come uno le pianifica, per questo bisogna essere flessibili 🙂 Per adesso niente libro, dovrò accontentarmi di questo blog 😛

Lo sport che unisce

Lo sport unisce Correre ai confini Fiamma Atletica Catanzaro Run for Catanzaro Fabrizio Luca Naso

Una delle cose che più mi ha colpito di quanto fatto finora è stata la reazione della gente e il senso di unione che si respira grazie a Correre ai confini. Un momento emblematico in questo senso è senz’altro la tappa di martedì 14 gennaio. A questa tappa partecipano, oltre a me, degli atleti di 2 associazioni sportive diverse ed anche dei corridori indipendenti, tra cui Fabrizio, cittadino ed imprenditore di Isola di Capo Rizzuto, che poi mi ospiterà presso il suo residence Poseidon (ma vi racconterò di più su Fabrizio nel prossimo post).

E’ bello quando lo sport unisce senza per questo cancellare le diversità, quando si mettono da parte le rivalità senza rinunciare alle proprie identità. Sono molto contento che durante Correre ai confini questo sia successo tante volte.

 


Post e foto pubblicate su Facebook durante i giorni qui raccontati

Ecco i post pubblicati su Facebook dall’11 al 14 gennaio 2020.

Giorno 11: 11 gennaio 2020

 

Giorno 12: 12 gennaio 2020

 

Giorno 13: 13 gennaio 2020

 

Giorno 14: 14 gennaio 2020

 


Testo dei post Facebook originali

Non si sa mai, qualora i post su Facebook non dovessero esser più disponibili, riporto a seguire il testo dei post originali pubblicati su Facebook dall’11 al 14 gennaio 2020 (e poi diciamo la verità: se uno vuole soltanto leggerli, da qua è più comodo!).

🏃🏻‍♂️Giorno 11
Oggi mi sentivo come prima di un esame, un esame di quelli tosti. So di aver studiato, quindi sono in pace con me stesso, ma questo non è mai garanzia di successo.
Mi piacerebbe pensare solo all’esame e farlo subito, ma ci sono tante altre cose nel programma di oggi.
Oggi la partenza è alle 6:40, perché c’è il cambio di hotel e soprattutto di “gestore”, oggi si passa da Giuseppe Micelotta a Piero Mirabelli (il “prof”, di Fiamma Atletica Catanzaro). Giuseppe viene a prendermi presso l’hotel Hotel Federica, carichiamo la macchina e si parte alla volta di Badolato.
Giuseppe mi ha fatto una sorpresa: mi ha portato il primo numero dell’anno di Runner’s World Italia! Leggere l’articolo su Correre ai Confini mi emoziona, non tanto perché mi fa sentire “famoso”, ma perché mi fa capire che il valore di questa impresa sta lasciando i confini dell’attività del singolo per diventare qualcosa di piu’ grande, proprio come l’ho sempre vista ed immaginata.
A Badolato saluto e dò il benvenuto ai nuovi. È un peccato trascorrere così pochi giorni con persone tanto speciali, ma è anche vero ciascuno di questi giorni vale 10 volte tanto!
La tappa del mattino è tranquilla, una sorta di avvicinamento all’esame del pomeriggio. Corro in compagnia, si parla, anche tanto forse, e infatti mi distraggo e perdo la svolta a destra sacrificando un pezzettino di lungo mare. Pazienza.
All’arrivo trovo il “prof” e subito mi fa simpatia, mi piacciono i suoi modi gentili ma sicuri. Mi piace tantissimo il suo entusiasmo (evidente e al tempo stesso rispettoso delle mie esigenze).
Per la sede del giorno andiamo in un posto splendido, una casa antica (che esiste da prima dell’unita’ d’Italia), di Andrea Ferragina. L’accoglienza è molto calorosa 😉
Stendo la biancheria, si chiacchiera e si mangia a volontà. Poi vado in camera, sotto le coperte controllo la tappa del pomeriggio, guardo i dettagli della salita e infine mi lascio dormire.
Ale 14:15 mi alzo, è arrivato il momento di prepararsi per andare all’esame.
Siamo alla tappa conclusiva della settimana. La prima settimana “completa” di Correre ai Confini, cioè 6 giorni di corse con 2 corse a settimana, circa 180 km. Una settimana di corse su percorsi facili, ma oggi no, oggi si chiude con il botto, c’è una salita, breve ma intensa. Reggeranno le gambe? Dopo 165 km gia’ completati? Dopo i dolori alle caviglie di mercoledì? Dopo le 2 vesciche ai piedi (ancora presenti)? Dopo i dolori al ginocchio di ieri sera (adesso spariti)?
Raccolgo tutto e si parte. Al luogo della partenza di tappa trovo 2 nuovi compagni, Claudio Palaia e Nicola Loprete (che lavorano per l’esercito, e corrono con Run For Catanzaro) ed un “vecchio” compagno, Massimo, che mi aveva già seguito durante la tappa della mattina. Concordiamo il passo, il percorso e preciso che in salita io potrei anche rallentare…
Via, si parte!
Passo dopo passo, chilometro dopo chilometro la tappa vola via.
Arriva la salita, impegnativa già a vista, anche se non così dura come quella di Taormina.
“Si puo’ fare” mi dico.
E ce la faccio 🙂
I compagni parlano tra loro, questo in qualche modo mi conforta e passo dopo passo arriviamo in cima 💪🏻
Vista splendida, sensazioni splendide.
L’esame non è ancora finito, ma adesso so che il peggio è passato, adesso si punta alla lode 😛
Ed arriva anche quella, con un finale in crescendo (forse anche troppo), si taglia il traguardo della prima settimana completa, felici ed in compagnia.
All’arrivo c’erano il Presidente del consiglio comunale di Squillace, Paolo Mercurio e l’assessore al turismo, Franco Caccia.
Foto di rito, storia su Instagram, poi diritto all’hotel “Il Gabbiano”, dove, dopo la doccia, mi aspetta un massaggio spettacolare (by Maria Muzzi).
Il lettino è stato sistemato accanto al camino🔥
Per poco non mi addormento, la voglia di restare lì tutta la notte è tanta, ma è tanta anche la voglia di condividere con tutti voi i pensieri di questa giornata meravigliosa.
Grazie tifosi!
Un caloroso abbraccio
Luca

🏃🏻‍♂️ Giorno 12
Alle 10:50 lascio l’hotel “Il Gabbiano”
Dalle 11 alle 12 si va dall’osteopata, il dottor Vittorio Rotundo (prima volta in assoluto che faccio una visita del genere).
Alle 13, per pranzo, si va al Tibi Dabo di Catanzaro Lido.
Dopo pranzo faccio qualche video/telefonata sulla spiaggia (dove ho registrato questo video 😉).
Mi accompagnano in hotel, riposo un’ora e mezza.
Faccio una merenda, qualche altra telefonata, mi metto al lavoro al computer. Devo rivedere il percorso delle tappe della prossima settimana.
Alle 20:00 si va a cena (sempre Tibi Dabo, persone davvero eccezionali e cibo buonissimo).
Alle 22:00 si dorme (si spera…)
Che relax ragazzi!
Oggi scrivo poco perché il mio messaggio…
È in questo video👇🏻
Luca

🏃🏻‍♂️ Giorno 13
Oggi sono come nuovo, anzi meglio che nuovo.
Il giorno di riposo di ieri è stato molto utile, inoltre i massaggi e la visita dall’osteopata sono stati davvero efficaci; per di più sabato avevo pure finito la tappa con un allungo di 2 km!
Ed in effetti oggi sulla strada è andata molto bene, sia la mattina che il pomeriggio (senza alcuno sforzo siamo tornati su tempi sotto i 6′ a km, per la precisione 5:50 e 5:47).
Tuttavia c’è stato qualche piccolo problemino nella tappa del pomeriggio: lieve stanchezza alle ginocchia e, soprattutto, fastidio crescente alla vescica del piede sinistro.
Per carità, non si tratta di niente di grave, ma potenzialmente può diventare un GRANDE problema. Quindi continuo ad attivare tutte le misure preventive del caso. Già questa mattina, dopo la prima tappa, sono andato in farmacia per cercare dei cerotti migliori di quelli che avevo; li trovo senza difficoltà.
Forse ve lo avevo già detto nei giorni scorsi, ma lasciate che mi ripeta: il prof. Mirabelli (presidente Fiamma Atletica Catanzaro) è davvero eccezionale!
Non sa più cosa fare per me! Ogni volta che apro bocca si fa in 4 per aiutarmi, in tutto e per tutto.
Ad esempio, si discuteva della mia necessità di fare delle analisi del sangue, ed è riuscito ad organizzare tutto in modo che domani mattina possa farle.
Poi si parlava di scarpe, in mezza giornata mi ha fatto avere un paio di scarpe nuove da usare durante la giornata, tra una corsa e l’altra.
Si sta attivando per farmi avere anche il secondo paio di scarpe per la corsa (il primo mi era stato offerto da SportON Catania).
Questa mattina hanno corso con me Alessandra, Francesca e Massimo, da Squillace a Simeri Mare.
Questo pomeriggio hanno corso con me Francesca e Massimo, da Simeri Mare a Cropani
All’arrivo della tappa pomeridiana sono stato accolto dall’assessore di Cropani Lino Riccio.
Oggi è stato anche un giorno di novità per me, quasi come se fossi un grande campione dell’atletica, che in realtà non sono.
Durante la corsa siamo stati accompagnati dalla macchina della polizia di Catanzaro, che in alcuni punti bloccava il traffico e ci faceva correre in sicurezza.
E durante la conferenza stampa (fatta in hotel la mattina) mi sono state consegnate ben due targhe: una dal comune di Catanzaro ed una dalla società sportiva Fiamma Atletica Catanzaro.
Cara squadra di Correre ai Confini, cari sostenitori, cari tifosi…
Queste attenzioni non sono per me, sono per TUTTI NOI, per tutto quello che INSIEME stiamo costruendo.
E, come al solito, le foto alla rinfusa di un’altra bellissima giornata vissuta correndo 🏃🏻‍♂️
Luca

🏃🏻‍♂️ Giorno 14
Fare il bucato è un dramma, giuro! Inizio a sentire la mancanza della lavatrice 😞
Stamattina prelievo del sangue, organizzato grazie all’inverosimile sostegno del prof Mirabelli; a 79 anni, ha una mente lucidissima ed attivissima, instancabile e generoso.
Abbiamo fatto qualche storia su Instagram, vi consiglio di guardarle 😉
Anche Lino Riccio del Comune di Cropani si e’ fatto in 4 per organizzare questo prelievo e, dulcis in fundo, il centro Biomedica ha deciso di farmi fare le analisi gratuitamente! (in foto potete vedere quanto fossero contenti)
La prima tappa di oggi si svolge tra Cropani e San Leonardo di Cutro. Oggi corrono con me il solito Massimo ed i nuovi Serafino e Giovanni. Quest’ultimo in particolare, ha 23 anni, è un velocista e va molto bene alle regionali. Sogna di raggiungere livelli nazionali sui 200 e 400 metri piani. A Novembre passerò di nuovo per la Calabria, dal lato del Tirreno; lo rincontrerò sicuramente, e spero mi racconterà i suoi successi… magari, di un sogno avverato 🤙🏻
Arrivati a destinazione mi portano “Al Pescherante”; lì pranziamo in maniera eccelsa, ma prima c’è una conferenza stampa con tutti i crismi (Sindaco, Assessore, giornalisti e pubblico!) durante la quale mi viene consegnata una targa 😁
E pensate un po’: i commercianti locali mi hanno regalato una cesta di prodotti tipici, che faranno spedire a casa mia!
Insomma… Grazie a tutti, grazie Cropani ❤️
Tanto amore per me.
Di pomeriggio si torna a correre, stavolta per Isola di Capo Rizzuto.
Sono in grande compagnia: 2 atleti di 2 associazioni distinte e 2 atleti indipendenti.
Tutti ragazzi in gamba 🦵🏻🤣 Una incredibile dimostrazione di come lo sport possa unire, a presincedere dalle “bandiere” sotto cui agiamo.
Ci aspettano 2 salite, una all’inizio della tappa e una alla fine.
Va tutto bene!
E scopro ogni giorno di più che adoro correre in compagnia 💪🏻
Ovviamente non voglio dire che come d’incanto sono scomparsi tutti i piccoli problemini, ma il fatto che dopo due giorni ed in salita mi senta meglio della mattina è un ottimo segno!
Fine giornata, Fabrizio mi offre ospitalità al Poseidon, un resort che d’estate deve essere davvero meraviglioso. Ora però è tutto mio 🙂
Oggi ho abbattuto il muro dei 17.000 km da quando ho iniziato a tenere traccia delle mie corse 🔥
Ogni giorno l’entusiasmo cresce di più, il mio corpo si adatta ai ritmi alti cui lo sottopongo e incontro sempre persone fantastiche.
🔸 IMPORTANTE
Non ho niente da restituire a tutti voi, che mi date così tanto ogni giorno.
Nel mio piccolo spero di lasciare un bel ricordo, un sorriso.
Nel profondo, spero di ispirare.
A fare meglio, a fare di più.
A non mollare quando c’è una salita.
A continuare a sognare.
Ma per favore, non state fermi.
I sogni… vanno rincorsi 🏃🏻‍♂️🏃🏻‍♂️
A domani 🔥
Luca

In questi giorni Marco mi ha nominato spesso i ragazzi dell’ASD Ionica Running di Giuseppe Micelotta. Mi ha detto che read more

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